lunedì 7 aprile 2025

Tergiversando in Laguna

Una vecchia canzone popolare veneziana intitolata "Valesando in Laguna" racconta delle peregrinazioni di un uomo con la sua barca a remi (remando appunto alla "valesana") per la Laguna di Venezia, tra Marghera, la Giudecca, Sant'Erasmo....  La canzone è un autentico affresco della Laguna che fu.

In questi giorni è uscito uno studio di ricercatori INGV (L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e altri in cui vengono delineati gli scenari evolutivi per il sistema della Laguna di Venezia rispetto alle varie situazioni climatiche illustrate dall'IPCC (International Panel for Climate Change) in funzione dell'andamento delle emissioni di CO2. Nel caso peggiore, ossia quello in cui non si faccia nulla per contenere l'Anidride Carbonica (cosa credibilissima nell'era Trump), nel 2150 il MOSE non sarà più adeguato a proteggere Venezia dalla acque alte. Anche nel caso delle scenario IPCC intermedio, ovvero che si riesca a contenere il riscaldamento globale a ulteriori 2,5°C, le chiusure delle barriere mobili dovranno diventare così frequenti da compromettere irrimediabilmente l'ecosistema lagunare. 1

Lo studio dell'INGV ha provveduto a confrontare i modelli previsionali  basati su varie stazioni di monitoraggio in ambito lagunare e su più sistemi di rilevamento, mostra come nello scenario "migliore" nel 2150 ci sarà un innalzamento (dovuto al combinato disposto del fenomeno globale di innalzamento marino, per effetto dello scioglimento dei ghiacci polari e dell'aumento di volume delle acque marine) del livello del medio mare della linea di costa di circa 80cm, che salgono a 1,50 m nel caso più sfavorevole. Ovviamente queste situazioni comporteranno un aumento della frequenza delle acque alte e delle superfici allagabili della città.

In allora il MOSE non sarà più funzionale a tali contesti. Di questo studio è stato enfatizzato soprattutto questo aspetto da parte degli organi d'informazione e dal dibattito pubblico, allo scopo più che di ragionare sulle sorti della Laguna, di rinfocolare la polemica tra pro e no MOSE.

Al netto delle opinioni sulle dighe mobili va detto, a onor del vero, che il tempo di vita utile dell'opera è sempre stato quello di un secolo, per cui è la scoperta dell'acqua calda - o meglio salata - dire che nel 2150 il sistema non sarà più adeguato. il Professor Andrea Rinaldo ha sempre chiaramente esporto come il MOSE avesse un compito vero, farci guadagnare tempo per attuare tutta quella serie di interventi di adattamento necessari per tutelare la città e pianificare le sorti della Laguna. In una recente intervista il professore, in modo duramente realista, sottolinea l'importanza delle misure di adattamento, ben consapevole che è pura utopia il pensare di poter arrivare all'azzeramento delle emissioni carboniche e che anche ci si arrivasse non si bloccherebbero o invertirebbero gli effetti del riscaldamento globale. E il problema ce lo si deve porre anche per assicurarsi non solo di saper in allora reggere agli urti di un clima diverso, ma di avere ancora acqua idropotabile a disposizione. 2

Non si può pensare di riavere la Laguna di 100 anni fa, alla luce degli scenari che ci si parano davanti, non si può pensare di poter salvaguardare Venezia - che non è destinata ad affondare come Atlantide, quanto a marcire per effetto dell'erosione e della salsedine come espone il prof. Rinaldo - e nel contempo preservare la Laguna se è necessario aumentare le chiusure delle bocche di porto. Gli ambienti lagunari sono sistemi di transizione che si basano sull'interscambio con il mare, senza, degradano rapidamente. La perdita di ambienti simili non è solo una perdita in ambito paesaggistico o naturalistico, ma è anche un elemento di ulteriore aggravamento del quadro climatico. Come evidenzia uno studio condotto anche da ricercatori dell'Università di Padova,  i terreni lagunari immagazzinano al momento qualcosa come 17.108 tonn di Carbonio per Km quadro, con un tasso di accumulo di 85 tonn per Km quadro l'anno. L'interruzione dell'interscambio mare - laguna comporta riduzione nella formazione di suolo, riducendo l'accrescimento del sistema di barene e con esso si riduce di almeno un 30%della capacità di sequestro di CO2, come si vede è un circolo vizioso. 3 

Cinicamente, mi verrebbe da dire che, ai fini di ridurre gli effetti del riscaldamento globale sarebbe prioritario salvaguardare la Laguna piuttosto che la Città. Sebbene sia impossibile per chi ha visto Venezia, non percepire la sua scomparsa come la peggiore delle cose che l'Umanità potrebbe lasciar succedere.

Certo è che bisogna delineare delle linee di intervento chiare, decidendo cosa si può davvero tutelare o no. Ma non si può raccontare la storia che si possa salvaguardare la Laguna, la Città, le attività tradizionali, il Porto, il polo industriale, il turismo....

I decisori istituzionali continuano a non voler affrontare questi nodi, a non leggere i dati che arrivano dal mondo scientifico impegnato su Venezia e la sua Laguna, o a leggerli sempre senza traguardare più in là o sulla base delle polemiche del momento, veicolando messaggi del tutto inadeguati all'opinione pubblica.

Il MOSE ci sta dando del tempo. Pagato a caro prezzo si dirà, certo, vero, ma perciò ancora più prezioso, ma in Laguna si continua a tergiversare.

1 Multi-Temporal Relative Sea Level Rise Scenarios up to 2150 for the Venice Lagoon (Italy)

2  Andrea Rinaldo: «Avremo ancora acqua da bere? Gli scenari sono uno peggio dell'altro. E Venezia marcirà in 60 anni» - Corriere della Sera del 28 marzo 2025


Tergiversando in Laguna

Una vecchia canzone popolare veneziana intitolata "Valesando in Laguna" racconta delle peregrinazioni di un uomo con la sua barca ...