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Perimetrazione Bacino Scolante Laguna di Venezia |
La Legge 18 maggio 1989, n.183 - Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo -, ora abrogata, individuava nel piano di bacino lo strumento per assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi. La L.183/1989 suddivideva il territorio nazionale in bacini idrografici di rilevanza nazionale, interregionale e Regionale. Il Bacino scolante nella Laguna di Venezia era stato individuato quale bacino di rilevanza regionale e la Regione del Veneto non ha proceduto alla istituzione della relativa Autorità di Bacino per le interconnessioni con le attività previste dalla Legge Speciale per Venezia. Successivamente la Legge 3 agosto 1998, n. 267 ha previsto che le autorità di bacino di rilievo nazionale e interregionale e le regioni per i restanti bacini adottassero piani stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico che contenessero in particolare l'individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardi, nonché le misure medesime. Il Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) si configura come uno strumento che, attraverso criteri, indirizzi e norme porta a una una riduzione del dissesto idrogeologico e del rischio connesso e che, proprio in quanto “piano stralcio”, deve inserirsi in maniera organica e funzionale nel processo di formazione del Piano di Bacino. La Regione aveva avviato le procedure di elaborazione del pianco che non era stato, tuttavia, ancora perfezionato quando l’entrata in vigore del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Norme in materia ambientale ha abrogato la Legge 183/1989, introducendo il concetto di distretto idrografico come area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere che costituisce la principale unità per la gestione dei bacini idrografici. Per questo l'Amministrazione regionale ha inizialmente ritenuto opportuno non procedere alla adozione del PAI del Bacino scolante nella Laguna, nell’attesa della istituzione dell’Autorità di Distretto. La Commissione Europea, nel 2007, a seguito dell’intensificarsi di eventi alluvionali intensi e distruttivi, e per far fronte alla riconosciuta variazione climatica in atto, ha emanato la Direttiva Quadro Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE). Detta direttiva stabilisce in particolare che entro il 22 dicembre 2015 sia elaborato il Piano di gestione del rischio di alluvioni in cui siano definiti gli obiettivi della gestione del rischio di alluvioni, attraverso l'attuazione prioritaria di interventi non strutturali e di azioni per la riduzione della pericolosità di alluvioni. Lo stesso piano è predisposto facendo salvi gli strumenti di pianificazione già predisposti in attuazione della normativa previgente. Per questo motivo in mancanza del distretto Idrografico, per far fronte alle procedure previste dal Piano alluvioni, in considerazione delle problematiche esistenti nel territorio, la Regione ha ritenuto di adottare con la DGRV n. 401 del 31-03-2015 il piano stralcio, relativo alle sole problematiche di tipo idraulico, la cui cartografia è già stata adottata come valutazione preliminare del rischio di alluvioni. Questo piano, in particolare per il nostro territorio, è di particolare rilievo, poiché ne analizza le criticità, sopratutto sulla rete idrografica maggiore. E' fondamentale che i vari enti di pianificazione conoscano tale strumento.