venerdì 5 luglio 2024

Il Futuro Prossimo della Laguna di Venezia

Ho più volte esposto gli esiti di numerosi studi che tracciano i possibili scenari evolutivi della Laguna di Venezia e delle aree limitrofe da qui al 2100 in funzione delle previsioni relativamente agli assetti climatici globali e delle loro interazioni con le peculiarità geologiche di quest'area, gli effetti delle attività antropiche e le dinamiche ambientali locali. 

Le previsioni, basate sui dati raccolti plurimi progetti di monitoraggio condotti su più parametri ed elementi da vari soggetti tecnico-scientifici e sulle sempre più sofisticate modelizzazioni, sono ormai sempre più accurate e soprattutto attendibili. E' bene ribadirlo, poiché troppo spesso sia per i media, che per l'opinione pubblica e i decisori istituzionali le conclusioni delle varie ricerche spesso sono ho sottovalutate, o peggio derubricate a catastrofismo porta sfortuna.,

Si dovrebbe, invece, farne accurata valutazione sia per la pianificazione di misure di mitigazione ed adattamento, sia per inquadrarvi i ragionamenti sui prossimi interventi infrastrutturali in ambito lagunare. Ciò invece non avviene o, alla meglio, avviene in modo molto contenuto. La parcellizzazione delle competenze e l'azione spesso disarticolata dei vari soggetti operanti nell'ambito, non produce un processo lineare di salvaguardia, tutela e gestione di quest'area, ma più che altro, una complessa dinamica di plurimi effetti, non sempre chiari, non sempre positivi.

La Laguna di Venezia si estende su un'area di 550 km quadrati, con profondità media di un metro, con però morfologie complesse e canalizzazioni artificiali di maggior batimetria, vi sono elementi peculiari come le barene, le velme, piane tidali, canali. Come noto,  l'intervento antropico sui canali e corsi d'acqua del bacino scolante, sulle bocche di porto hanno profondamente influenzato l'evoluzione e le dinamiche ambientali di questo territorio, con particolare intensità in questi ultimi due secoli, modificandone sensibilmente i destini, iniziati oltre 6mila anni fa.

Attualmente i fenomeni che determinano i processi di trasformazione della Laguna sono  globali, in particolare l'aumento del livello eustatico - l'innalzamento dei mari (Sea Level Rise - SLR) e locali, quali soprattutto la subsidenza, l'abbassamento dei terreni per compattazione (Vertical Land Movement .VLM), il combinato disposto dei 2 processi è un incremento del livello relativo del medio mare  (Relative Sea Level Rise - RSLR)1. Il SLR si deve essenzialmente alle dinamiche climatiche su scala planetaria che portano allo scioglimento delle calotte polari, mentre il VLM è dovuto per lo più alle peculiarità della litostratigrafia regionale e all'assetto idrogeologico.

La vulnerabilità a tali fenomeni, però, non è ugualmente uniforme negli scenari futuri prossimi, in tutto l'ambito lagunare, anche se generalmente crescente, i modelli mostrano che da qui al 2050 - dopodomani praticamente - è la Laguna Nord quella maggiormente esposta, il rischio di un suo più rapido deterioramento è, perciò, un elemento non più eludibile. 

L'incremento del RSLR implica compromissioni di servizi ecosistemici, con effetti su diverse attività economiche, un maggior esposizione a mareggiate intense delle aree litoranee e costiere, con incremento della loro erosione, una maggiore frequenza degli allagamenti nelle aree perilagunari.

A livello globale si stima che il SLR sia di 4mm/anno, in crescita  esponenziale rispetto ai tassi del secolo scorso. L'arretramento delle coste a causa di tale fenomeno da qui al 2080 porta a stimare costi economici di 18miliardi di euro.

Per la Laguna di Venezia significa, per esempio, l'aumento delle acque alte eccezionali, quindi, una maggior frequenza nell'attivazione del MOSE, che però rischia nell'arco di un sessantennio di affrontare fenomeni oltre la propria capacità tecnica.

Di questi elementi oggettivi, però, da molte rilevazioni emerge una lo non adeguata consapevolezza da parte dei portatori di interesse 2. Dove intendiamo le categorie economiche, i cittadini e le loro espressioni istituzionali e associative, che quindi, sono spesso poco "solerti" sulle misure da intraprendere. Questo porta spesso a privilegiare azioni di rapida esecuzione e visibilità, rispetto ad altre a medio-lungo termine. Ovverosia si rimandano quegli interventi che hanno costi nel presente e potenziali benefici nel futuro (quandanche non necessariamente remoto).

Ecco, perché, è necessario il massimo sforzo di comunicazione e divulgazione da parte della comunità scientifica e tecnica. professionale, rispetto a tali questione per far sì che l'opinione pubblica e istituzionale divengano pienamente consapevole di ciò che ci si sta rapidamente parando davanti e si inizino a prendere con determinazione quelle decisioni che competono al presente e che sono, oggi, invece, demandate ad un futuro in cui potrebbero verosimilmente risultare tardive.

riferimenti:

Vulnerability of tidal morphologies to relative sea-level rise in the Venice Lagoon

Sea level rise and extreme events along the Mediterranean coasts: the case of Venice and the awareness of local population, stakeholders and policy makers


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