sabato 28 marzo 2015

a proposito d'idrovia: lo sbocco in Laguna di Venezia


Il progetto di completamento dell'idrovia Padova-Laguna, prevede la realizzazione di un tratto di canale in laguna, che si ricorda essere largo 44 metri e profondo 4,5 metri, per circa 5 km per il collegamento con l'idrovia e il canale Malamocco Marghera. Anche qui ci sono diversi aspetti che riteniamo vadano approfonditi e chiariti già in fase progettuale, poiché hanno ripercussioni sulla sostenibilità dell'opera e sul costo.
In primis c'è la questione dei fanghi di scavo. Nello studio di fattibilità si ritiene che i fanghi siano compatibili secondo il protocollo del '93 per essere riutilizzati nelle opere di difesa e di sponda del canale e per ripristino barene. Questo va verificato, anche alla luce del fatto che il protocollo fanghi è in revisione, perché la riutilizzabilità o meno dei sedimenti ha un impatto tutt'altro che secondario sui costi di realizzazione dell'opera.
C'è poi la stima di quantità e granulometria (cioé la dimensione dei singoli grani) dei sedimenti. Lo studio di fattibilità parla di 100mila mq anno di sedimenti, immessi dall'idrovia, poi ipotizza che l'apporto sedimentario sia simile a quello delle piene dell'Adige (e questo é piuttosto discutibile), vi sono altre stime di altri studi che parlano di 30 mila mq/ anno o 70mila (da uno studio CORILA-MAVE). Orbene questo é un aspetto che va chiarito. La Laguna perde ad oggi tra i 700mila e 1 milione 300mila mq di sedimenti all'anno per effetto dell'erosione. La laguna di Venezia si sta evolvendo in una baia di mare, questo comporta una regolarizzazione  della sua morfologia, con una sua progressiva sedimentazione. Questo significa che pian piano, le differenze di quote del fondale (i bassi sono i fondali di canale, gli alti le velme e le barene) spariscono. Vari studi, in particolare dell'OGS di Trieste, dimostrano come l'immissione di sedimenti, in quantitativo non tale da pareggiare quanto viene perso, vanno per gravità e per effetto dell'evoluzione lagunare su menzionata, a posizionarsi nelle quote più basse. Ossia nei canali. Questo significa che l'apporto di sedimenti derivante dall'azione dello scolmatore, potrebbe acuire la necessità dello scavo dei canali lagunari per garantirne la navigabilità, con ricadute economiche (più costi per tale attività) e ambientali (lo scavo in Laguna aumenta il problema dell'intorbidimento delle acque - elemento generante diverse criticità sugli ecosistemi lagunari).
Circa la granulometria, la dimensione dei grani dei sedimenti ne determina il comportamento, come si depositano, se tendono a rimovimentarsi, ossia all'erosione,  nello studio di fattibilità si asserisce che i sedimenti dello scolmatore si depositeranno uniformemente lungo il tratto lagunare dell'idrovia, senza entrare entro il Malamocco-Marghera (acuendone le necessità di scavo), non essendoci dati sulla granulometria, ciò va verificato.

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