martedì 1 giugno 2021

C'erano una volta le mezze stagioni...

L'area dell'Alto Adriatico, rischia nel prossimo trentennio di trovarsi in una situazione paradossale. Ovverio contemporamente esposta al rischio siccità e all'incremento di fenomeni pluviali intenti. Ossia a un'estremizzazione del clima. Questo è dovuto al più ampio fenomeno del cambiamento climatico globale e alle sue interazioni su scala locare. L'INGV riporta che l’osservatorio Europeo per il monitoraggio delle zone a rischio di siccità (EDO – European Drought Observatory) aggiorna regolarmente le mappe delle zone più a rischio di desertificazione. Nella situazione situazione aggiornata alla prima decade di maggio 2021, risulta evidente come la costa emiliana, fino a lambire la zona costiere rodigina, risulta esposta a fenomeni siccitosi importanti. Il trend sembrerebbe rivelare una tendenza di questa zona ad espandersi verso nord. Vedremo i dati dei prossimi mesi, se corroboreranno tale assunto. 

Di contro uno studio recente sugli scenari futuri dei fenomeni pluviali in Italia, porta a evidenziare che negli scenari peggiori e intermedi di cambiamento climatico previsti per i prossimi trent'anni dai rapporti IPCC è previsto un incremento potenziale di oltre il 30% delle precipitazioni nel nord Italia (in calo invece a sud). Tale scenario, purtroppo, risulta nella sostanza il medesimo anche nello scenario di forte attenuazione delle emissioni e quindi dell'incremento di temperaturaal di sotto del 1,5 °C a livello globale. Solo un inversione di tendenza potrebbe prevenirlo.  Non è facile delineare con facilità tali scenari poiché le peculiarità locali - nel caso del nordest per esempio la relativa vicinanza mare con montagne - influiscono in misura non facilmente quantificabile sulla loro evolozione.

Questo ci porta a rilevare che stiamo andando verso una situazione caratterizzata da periodi siccitosi, intervallati a pioggie intense.  E' necessario pertanto studiare l'evoluzione del rischio geoidrologico, le capacità di stoccaggio e laminazione delle acque, la difesa delle coste e la pianificazione urbana in ragione di tali scenari, altrimenti si riscbia di trovarci non troppo in la nel tempo in scenari peggiorativi sia per le attività agricole che per il rischio alluvioni per esempio.



 

 

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